PER I BAMBINI sotto i 6 anni non sarà più obbligatorio presentare il certificato medico
sportivo. Lo hanno stabilito in un decreto congiunto i ministri della Salute Beatrice Lorenzin e dello Sport Luca Lotti. La decisione parte da una richiesta della Federazione italiana medici
pediatri (Fimp), che già nel 2015 aveva segnalato la necessità "di escludere dall'obbligo della certificazione medica l'attività sportiva per la fascia di età compresa tra 0 e 6 anni, al fine di
promuovere l'attività fisica organizzata dei bambini, di facilitare l'approccio all'attività motoria costante fin dai primi anni di vita, di favorire un corretto modello di comportamento
permanente, nonché di non gravare i cittadini ed il Servizio sanitario nazionale di ulteriori onerosi accertamenti e certificazioni". Per questo, si legge nel decreto, "Non sono sottoposti ad
obbligo di certificazione medica, per l'esercizio dell'attività sportiva in età prescolare, i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, ad eccezione dei casi specifici indicati dal
pediatra".
Una decisione accolta con soddisfazionedalla stessa Fimp: "D'ora in poi i bambini da 0
a 6 anni potranno liberamente praticare un'attivita' fisica organizzata senza bisogno di documentazione medica, salvo in casi specifici segnalati dal Pediatra di Famiglia. Le istituzioni
competenti hanno accolto una nostra proposta avanzata nell'estate del 2015", spiega Paolo
Biasci, presidente nazionale della Fimp. "Questa decisione potrà favorire
l'attività fisica dei bambini fin dai primissimi anni di vita e aiutare a contrastare così la pericolosa tendenza alla sedentarietà. Si tratta, infatti, di uno stile di vita scorretto ancora
troppo diffuso tra gli italiani d'ogni fascia d'età. Attualmente il 53% dei giovani d'età compresa tra i 3 e i 5 anni e il 22% di quelli tra i 6 e i 10 anni non praticano alcuna forma di attività
fisica. Il nostro auspicio e' che, anche grazie al recente provvedimento, si possano ulteriormente promuovere stili di vita sani tra tutta la popolazione residente nel nostro
Paese".
• IL CERTIFICATO MEDICO SPORTIVO HA AVUTO UNA BREVE ESISTENZA
La nascita del certificato medico sportivo non agonistico per i bambini al di sotto dei
sei anni nacque pochissimi anni fa: "L'esigenza del certificato medico sportivo - spiega Alberto
Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip) - che ha
avuto peraltro breve esistenza, tre o quattro anni, nasce da un gruppo di lavoro di pediatri, cardiologi e medici dello sport che richiedevano per i bambini impegnati in attività ludico-sportive
la possibilità di ottenere informazioni sulla salute attraverso l’elettrocardiogramma. Il problema è che per bambini così piccoli, al di sotto dei sei anni, il semplice rincorrersi nel cortile o
giocare a calcio, possono richiedere uno sforzo fisico che spesso è addirittura maggiore rispetto a quello relativo all’attività sportiva vera e propria".
Senza contare, poi, che il certificato medico sportivo non segue una visita medica
esaustiva: "Inoltre tale certificazione di certo non ci può dire tutto sulla salute del bambino: servirebbero moltissime altre indagini per avere un quadro clinico completo. Ritengo che la
decisione di abolire l'obbligo del certificato medico sportivo per questa fascia d'età, non soltanto non infici sulla salute dei più piccoli, che comunque viene tenuta sotto controllo annualmente
dal pediatra, ma che anzi consenta e motivi il loro coinvolgimento in attività ludiche", conclude Villani.
• VERSO UN MIGLIORE ACCESSO ALL'ATTIVITÀ SPORTIVA
"La norma, oltre che ridurre le spese delle famiglie, ha anche il pregio di
sburocratizzare l'accesso alle attività sportive e di evitare così sprechi all'intero Servizio sanitario nazionale per accertamenti medici superflui", prosegue Biasci, che conclude: "Il governo
ha inoltre
riconosciuto il ruolo fondamentale e unico del pediatria di famiglia come tutore della salute e del benessere del bambino. Ringraziamo quindi i ministri Beatrice Lorenzin e Luca Lotti per questo ennesimo attestato di stima e di fiducia nei confronti della nostra categoria".